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Sede dei Frati Minori Conventuali, il
complesso monastico, costituito dalla chiesa e dal convento
con chiostro, rappresenta uno degli esempi più importanti
dell'architettura tardo-gotica in Calabria. Fondato nel 1436, presenta
sulla facciata della chiesa gli incavi dove erano situati i bacini di
ceramica posti a forma di croce, attualmente in restauro. All’interno
della chiesa da notare la Madonna con bambino (1505), di Antonello
Gagini, Angelo Annunziante e Vergine Annunziata, attribuiti a Francesco
da Milano (1491). A destra nel portico d'ingresso è ubicato l'Oratorio
della Confraternita dell' Immacolata Concezione (1592). Al suo interno,
sulla pala d'altare, è collocata una natività marmorea, unico esempio di
altorilievo in Calabria, databile agli ultimi anni del cinquecento ed
attribuito a Pietro Bernini. Danneggiata negli eventi rivoluzionari del
decennio francese, recentemente è stata ritrovata, dopo due secoli, la
testa della Vergine, che il 4 settembre 2010 è stata riposizionata nella
sua collocazione originaria con attento restauro. |
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L'oratorio dei Nobili
è situato alla destra dell'ingresso del convento: è formato da un'unica
navata ed è coperto da un soffitto piatto a travi di legno. Fu costruito
nel 1592, come nota l'iscrizione visibile sul portale d'ingresso, come
luogo di riunione dell'Arciconfraternita dell'Immacolata Concezione,
destinata ai nobili della città. Il locale dell'oratorio è diviso da un
arco che distingue l'area presbiteriale dall'area destinata ai fedeli:
in alto, ai lati, nel 2003 sono state dipinte, in due tavolette
ovoidali, l'Immacolata Concezione e lo stemma dell'Arciconfraternita.
L'altare dell'oratorio è opera dello scultore messinese Pietro
Barbalonga, al quale si deve la realizzazione delle paraste di ordine
ionico e della piccola statua marmorea della Madonna col Bambino (detta
"del pane") posta sopra l'architrave: quest'ultima però sarebbe
attribuibile anche ad un anonimo artista calabrese del Trecento.
Al centro dell'altare
è collocata la "Natività di Nostro Signore", pala d'altare marmorea
attribuita a Pietro Bernini.
Dopo due secoli è stata ritrovata la
testa della Vergine. Lo storico dell'arte Mario Panarello ha infatti
recentemente rinvenuto in una dimora privata il prezioso frammento di
cui si erano perse le tracce. Il riconoscimento avvenuto su base
stilistica è stato comprovato dal combaciare del brano con la parte
mutila dell'altorilievo. L'opera, riconducibile agli ultimi anni del
Cinquecento, rappresenta, nella produzione dello scultore toscano, padre
del più famoso Gian Lorenzo, l'unico altorilievo presente in Calabria.
Ai lati dell'altare,
in due nicchie, è stato collocato il dittico marmoreo dell'Annunciazione
di Francesco di Cristofano da Milano, commissionato nel 1491 dai frati.
Presso l'altare si conserva ancora un piccolo frammento dell'antico
pavimento dell'oratorio e dell'intero complesso di San Bernardino, in
ciottoli di mare bianchi e neri. Sempre sotto l'altare attraverso una
botola si accede alla cripta dell'oratorio, che si estende sotto lo
stesso per tutta la sua lunghezza. Lungo la navata sono apposti gli
stemmi delle famiglie nobiliari amanteote storicamente membri
dell'Arciconfraternita: nel 2000 le famiglie rappresentate nell'
Arciconfraternita erano quelle degli Amato, dei Carratelli, dei Cavallo,
dei Cavallo Marcello, dei Cavallo Marincola, dei Di Lauro, dei Mileti e
dei Mirabelli Centurione. |